Joep Beving è un compositore e musicista olandese, conosciuto soprattutto come il volto dell’agenzia musicale MassiveMusic. Negli ultimi 10 anni ha lavorato in numerosi spot pubblicitari nazionali e internazionali, fino a quando ha deciso di dedicarsi anima e corpo alla composizione e alla registrazione del suo primo album da solista, “Solipsism”. La produzione e la pubblicazione dell’album sono completamente indipendenti. Il design è stato invece affidato alle mani capaci del fotografo e artista Rahi Rezvani, che in passato aveva già collaborato con gli Editors.
Il titolo si riferisce alla dottrina filosofica del solipsismo (dal latino solus, “solo” e ipse, “stesso”: “solo se stesso”) secondo la quale la realtà esiste solo nella propria mente; questo perché si può affermare con certezza solo la propria esistenza poiché tutto quello che viene percepito in realtà è tale da acquistare consistenza ideale solo nel proprio pensiero, cioè l’intero universo è la rappresentazione della propria individuale coscienza.
La musica di Beving, nascendo da questi presupposti, vuole essere un esperimento di comunicazione esistenziale, la ricerca di un’estetica assoluta, la dimostrazione che una realtà universale e metafisica esiste. Egli crede che la musica abbia il potere di unire le persone, di legarle, indipendentemente dalle differenze culturali e dalla distanza fisica che le divide, grazie al suo linguaggio universale. Ed è incredibile vedere che un artista completamente indipendente come Beving sia riuscito nel suo intento; i suoi pezzi, undici brani suonati sapientemente al pianoforte, toccano l’anima delle persone e niente più della musica, nella sua forma più classica, più pura, può riuscirci. Non serve un testo a questi brani, l’arte e la poesia della musica parlano da sole. Piuttosto ad ognuno di noi il pianoforte di Beving può dare emozioni diverse, gioia piuttosto che pace, ma anche tristezza o malinconia. Sicuramente questo è dovuto al suo modo particolare di suonare , al tocco delicato e al ritmo gentile delle sue mani oltre che al potere stesso della musica; ad esempio quest’album io lo vedrei bene come colonna sonora di un film, di una storia d’amore e di passioni. Beving riesce in pieno nel suo intento quello della ricerca della bellezza, dell’estetica pura come vera essenza dell’arte e della musica, riuscendo a compiere ciò che i Marlene Kuntz auspicano in una loro canzone e che credo sia la cosa più importante da cercare nell’arte…
“Noi sereni e semplici o cupi ed acidi,
noi puri e candidi o un po’ colpevoli
per voglie che ardono:
noi cerchiamo la bellezza ovunque.”