Venerdì 24 giugno, purtroppo con un giorno di ritardo rispetto all’inizio del “Caotic age” art music festival, arriviamo a Mantova per vedere i Sine Frontera in concerto.
Vederli suonare a Mantova non è come vederli in qualunque altro concerto in giro per il mondo.
Qui giocavano in casa e lo si sentiva e lo si respirava.
Un pubblico estremamente variegato, composto da bambini, ragazzi, adulti e persone in età avanzata, si è scatenato sotto il palco per tutto il tempo.
E i Sine Frontera non li hanno certo delusi con il loro Combat Folk, spaziando senza soluzione di continuità tra musica folk, musica tradizionale, brani della musica popolare mantovana, reggae, ska, tarantelle e ballate.
I Sine Frontera sono in tour con il nuovo disco “Restiamo umani”, questo costituisce un omaggio al reporter pacifista Vittorio Arrigoni, ucciso nella striscia di Gaza nel 2011, il quale era solito chiudere ogni articolo di corrispondenza proprio con la frase “Restiamo umani”, richiamata anche nel titolo del suo libro “Gaza. Restiamo Umani”.
Quasi due ore di musica intensa ed ininterrotta in cui ha trovato spazio “Pino l’orb” (Cücia Pino ch’a sema in salida) una canzone incisa dal gruppo I Sonor negli anni ’80, “La Fòla dal Babau” (la storia del Babau) una nenia che entra e penetra nella testa, “Il Barbanera” di atmosfera piratesca che ci narra della storia dell’omonimo corsaro. Ci hanno poi avvolto le atmosfere circensi e zingaresche di “Circus” e la strumentale “Balkan”, “Le favole e le nuvole”, proseguendo instancabili fino alla degna conclusione della serata con “Bella ciao”.
Non è mancata MAR DEI MIGRANTI. Un brano che affronta una tema oggi purtroppo attuale e vicino, ovvero il dramma vissuto quotidianamente da migliaia di persone che si trovano costrette ad abbandonare la loro vita, la loro terra, i loro affetti per colpa della guerra e delle miseria, costretti a mettere a rischio la vita attraversando spietati mari per poter raggiungere le coste europee.
Il testo narra il viaggio di un rifugiato, a bordo di un gommone stracolmo di persone, alla ricerca di una vita auspicabilmente migliore.
Da sempre sensibili ai temi sociali, i Sine Frontera decidono di dedicare questo loro primo singolo, a questa tragedia collettiva, riassunta in quel viaggio, che pur nella sua apparente brevità chilometrica, sembra non finire mai, quanto mai pericoloso, e che comporta il doloroso allontanamento dagli affetti e dai luoghi amati, alla ricerca di un mondo nuovo.
I Sine Frontera sono: Antonio Resta: voce / Fabio Ferrari: basso / Simone Angiuli: violino / Marco Ferrari: fisarmonica / Federico Ferrari: chitarra / Enrico Truzzi: batteria / Simone Dalmaschio: percussioni / Matteo Del Miglio: trombone
Questo concerto era parte del festival internazionale di musica e arte di strada (che si rinnova ogni anno a giugno): “Caotic age” art music festival, una stupenda iniziativa organizzata e sapientemente gestita dall’associazione culturale Caotic Age che opera sul territorio della Provincia di Mantova (in particolare nel Comune di Bagnolo San Vito) sin dal 1999.
Dobbiamo ringraziare l’associazione Caotic Age per averci sopportato nei due giorni della nostra presenza e Massimo Sampietri, fotografo e parte dell’organizzazione, insieme al resto dello staff di fotografi e videoperatori per averci fatto sentire come a casa nostra.
Abbiamo avuto la possibilità di essere in due sotto il palco a scattare e quindi vi proponiamo due gallerie fotografiche che rappresentano due punti di vista della serata.
Le foto sono di:
Maurizio Lucchini
Torneremo a parlare del “Caotic age” art music festival nel prossimo articolo che racconterà della band barceloneta The Excitements.