Dopo essermi innamorata già dal primo ascolto del loro album “This is an album!”, nell’attesa di fotografarli a Festa Radio Onda d’Urto a Brescia il 23 agosto, ecco la mia “This is an interview!” ai What a Funk?!
Parliamo del progetto What a Funk : come è nato e a cosa deve il suo nome?
Il progetto è nato quando tre ragazzetti che suonavano cover avevano ormai finito tutti i pezzi che gli piacevano da imparare…
Quindi dal esigenza di fare cose nuove che rispettassero ciò che piaceva a noi.
Il nome è un esclamazione… what the fuck!?!?!?! con dentro ciò che ci smuove, il Funk… Spiega bene il nostro stile musicale e di vita.
Hasma , Pretorius e Bosko. Nomi inventati?
Hasma è il mio secondo nome (Bassista), Pretorius è il cognome del Batterista, Bosko è un soprannome dato al nostro chitarrista dal padre in onore di un amico del padre di B (Chitarra)
Siete stati tre mesi negli Stati Uniti come è andata?
Molto bene, abbiamo imparato tante cose suonando per strada e organizzando un tour di 12 date.
La risposta americana è stata oltre le nostre aspettative e ci stanno gia scrivendo vari locali perchè ci rivogliono in terra a stelle e strisce.
Come nascono le vostre canzoni? prima la musica o i testi?
Assolutamente prima la musica, improvvisando, di getto, cavalcando il caso.
Poi quando abbiamo qualcosa ci lavoriamo per sgrossare, e i testi arrivano per ultimi dopo le melodie… è come fare un anello hai la pietra (la jam)… sai se è bella o no dopo che inizi a lavorarla un po… e poi lei ti porta a finire il “gioello” come vuole lei.
Se vi fosse data la possibilità di scegliere un palco sul quale potervi esibire, magari durante un particolare evento/festival, quale sarebbe la vostra prima scelta e perché?
Un nostro sogno nel cassetto è sempre stato il bloom di mezzago… forse uno dei pochi club storici ancora in vita che ci manca… E ci hanno suonato i Nirvana… Vedremo nella prossima stagione invernale… 😉 Ma a parte questo sfizio noi vogliamo suonare e siamo contenti di suonare il più possibile… Non importa la grandezza o la prestigiosi del palco…
Avete già progetti nuovi a lungo termine?
Finire questo tour italiano ed espatriare.
Cosa ne pensate della scena musicale italiana? Conviene di più investire all’estero o c’è ancora speranza dalle nostre parti?
Conviene fare esperienze, se qui credi di averne fatte abbastanza, allora muoviti e vai altrove. La scena musicale italiana cè, è strana, molte band di valore, tantissime band che suonano per il risultato e non per suonare ed esprimersi, che è la cosa che rovina poi tutto.
Ma ci sono tante band valide e che girano tanto!
Uno dei vostri punti di forza è senza dubbio l’impatto live; un vostro concerto è un concentrato di energia e potenza espressiva, dove ogni passaggio strumentale e melodia vocale si intreccia col resto, sotto un unico intento. Vi riconoscete in questa definizione? Cosa vi aspettate che emerga da una vostra esibizione?
Si perchè no?
Noi saliamo sul palco per vivere i nostri pezzi, ogni volta è diverso, energie diverse, momenti diversi.
Saliamo per dare tutto, senza pensare a cosa faremo, sappiamo solo la scaletta e che dobbiamo arrivare alla fine senza fiato… Per lasciare senza fiato chi è li per noi. Cerchiamo di migliorare ad ogni esibizione, registriamo e facciamo video per capire dove e come apportare miglioramenti alle nostre performance.