Un’estate piena di Rock – Intervista agli organizzatori del Color Fest

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Siamo quasi giunti alla quarta edizione del Color Fest, lo splendido festival di arte e musica indipendente diventato ormai  un appuntamento immancabile dell’estate calabrese. Dopo il successo delle scorse edizioni, che hanno visto esibirsi star nazionali e internazionali (The Soft Moon, Verdena, Brunori SAS, Marlene Kuntz etc), quest’anno il Color ha deciso di raddoppiare: non più un solo giorno ma due, il 12 e il 13 agosto.

Il Color cambia anche vestito: il nuovo fantastico palcoscenico sarà infatti quello naturale dei ruderi dell’Abbazia Benedettina di Lamezia Terme che aggiungerà sicuramente magia e suggestione alle due splendide giornate. Ma andiamo alla line-up ; agli Afterhours, che presenteranno il 13 agosto, nell’unica data in Calabria, il  loro ultimo album “Folfiri o Folfox”, si sono aggiunti altri nomi di sicuro interesse come quello di Calcutta, il giovane cantautore ”Mainstream”, Lodo Guenzi dello Stato Sociale che si esibirà in uno spettacolo unico e particolare, Wrongonyou e il suo sond folk/ambient , POP _ X  aka Davide Panizza, progetto musicale audio-visivo e l’Officina della Camomilla, band indie-rock da Milano che presenterà il suo ultimo lavoro “Palazzina Liberty”.
Anche quest’anno suoneranno diversi gruppi e artisti calabresi: le esibizioni dei  Parkwave, Mannaro, Captain Quentin, Elektrojezu, Scarda, Yosonu e Carmine Torchia permetteranno a chi non li conosce già di ascoltare la loro musica.  Ci sarà spazio anche per le buone letture: “Il movimento è fermo”, primo romanzo della band bolognese Lo Stato Sociale,  e “Ho un complesso rock” raccolta degli scritti sul mondo della musica, del giornalista calabrese Stefano Cuzzocrea , prematuramente scomparso.

Il divertimento e la buona musica proseguiranno fino a tarda notte con i dj set di Fabio Nirta & Teppa Bros e quello di Daniele Giustra il 12  e di Turnover e Dj Ango Unchained il 13 agosto.

 

  • Il Color Fest si avvicina…Beh, com’è andata? Siete soddisfatti del lavoro fatto fin’ora? Il programma è ormai quello definitivo o possiamo aspettarci qualche sorpresa dell’ultima ora?

 

Manca ancora più di un mese all’inizio, ma ci siamo, siamo pronti, come sempre dopo tanto lavoro sta per arrivare la parte più bella, quella delle giornate del festival. Siamo ormai arrivati alla quarta edizione, più si va avanti è più si migliorano gli automatismi, che inevitabilmente si creano nelle cose da fare. Quest’anno il festival cambia location, perciò bisognerà adattarsi ad una nuova bellissima realtà, quella dell’abbazia benedettina di Lamezia Terme, un luogo splendido che scoprirete nella nostra due giorni. Siamo molto felici di avere le esclusive estive su artisti come Afterhours, Calcutta, Lodo Guenzi, Officina della Camomilla , Pop X, Wrongonyou, parliamo di alcuni tra i migliori progetti usciti in italia nei 12 mesi precedenti al festival. In particolare siamo orgogliosi di fare la prima calabrese del nuovo album di una band storica come gli Afterhours, “Folfiri e Folfox” è una bomba, aspettiamo con ansia il live. Il programma del Color Fest non è mai definitivo, nel senso che se la direzione artistica anche un giorno prima valuta una cosa come super interessante, se ci sono i tempi, non si crea problemi ad inserirla. Perciò magari qualche sorpresa viene fuori.

 

  • Credete sia più difficile organizzare un festival musicale in Calabria piuttosto che in altre parti d’Italia? La risposta entusiasta del pubblico calabrese rappresenta quella marcia in più, quella spinta a lavorare nonostante i problemi che il nostro territorio può presentare?

 

Onestamente penso di sì. Organizzare un festival in Calabria significa rischiare maggiormente dal punto di vista economico, sono pochi gli imprenditori disposti a sponsorizzare iniziative di questo tipo ed i grandi marchi nazionali spesso dimenticano proprio la nostra regione. Nel senso, viene molto più comodo sponsorizzare il festival bolognese, milanese o romano, rispetto ad un festival del profondo sud, anche quando le line up sono simili o più scarne. Il secondo problema è quello demografico, basti pensare che la nostra intera regione fa un milione di abitanti in meno rispetto a città come Roma o Milano, senza contare i calabresi che risiedono in Calabria ma vivono in altre città. Un festival come il nostro per funzionare deve avere perciò rilevanza regionale e deve attrarre persone da fuori regione, altrimenti si molta fatica a portare avanti un progetto del genere. Noi fin qui siam stati bravi e fortunati ad avere un importante risposta da parte del pubblico, ogni anno cresciamo nei numeri e questo ci spinge a continuare.

 

  • La firma autorevole dell’artwork del festival è quella dell’artista calabrese Pasquale De Sensi. Ricordiamo tra gli altri riconoscimenti il primo premio al Best Art Vinyl Italia 2015, per la copertina realizzata per l’ultimo album di Umberto Maria Giardini, “Protestantesima“. Quale credete sia il ruolo dell’arte nel connubio con la musica?

 

Ho ringraziato Pasquale più volte per aver accettato questo lavoro, lui è un grande artista ed avere un “manifesto d’autore” penso debba essere per tutti noi un grande motivo d’orgoglio, l’arte in generale ha un ruolo molto importante per Color, nel nostro festival sono ogni anno presenti mostre di vari artisti calabresi che interessano la pittura, la scultura e la fotografia. Quest’anno presentiamo anche due libri, anche la lettura avrà quindi un ruolo importante nel festival.

 

  • Grandi artisti hanno calcato il palco di Lamezia in questi anni.. Di quale/i vi sentite più orgogliosi? Avete qualche aneddoto simpatico da raccontarci?

 

Non ci leghiamo mai ad un artista in particolare, con molti è rimasta una buona amicizia, siamo orgogliosi in modo particolare delle band calabresi, perché più spesso meriterebbero di suonare davanti e su palchi come quelli del Color. Gli aneddoti da backstage meglio lasciarli lì, perché nascono e finiscono lì dietro, bisogna viverli.

 

  • Anche quest’anno si esibiranno gruppi emergenti calabresi, artisti davvero talentuosi. Cosa manca alla proposta locale per riuscire a farsi conoscere anche nel resto d’Italia e all’estero?

 

Piano piano tanti dei nostri artisti stanno venendo fuori grazie alle loro qualità, organizzare un tour dalla Calabria non è per nulla semplice, però sempre più band ci riescono, la strada che sta prendendo la musica calabrese penso sia quella giusta, quella di partire dal basso, suonando tanto, ovunque e con voglia, queste cose prima o poi danno sempre dei risultati.

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