Quando ho preso virtualmente in mano il disco di Fabio Cinti, la mia prima curiosità era legata a “quanto Benvegnù” fosse il suo nuovo lavoro, “Forze Elastiche”, prodotto proprio dal nostro Paolone preferito.
La risposta è semplice: tantissimo pochissimo.
Le 20 (si avete letto bene, venti) tracce dell’album sono un lungo viaggio, a tratti gradevole e finanche scanzonato, a tratti pulsante di emozioni in cui Fabio e Paolo riescono pienamente nel loro intento.
“Prima di iniziare insieme l’avventura dell’album, gli ho chiesto: Cosa farai con me, Paolo?
E lui: Ti renderò evidente, così che tutti finalmente ti possano vedere.”
Il talento indiscutibile di Cinti nello scrivere canzoni che non siano semplici canzoni si sposa in maniera incredibilmente naturale col lavoro di produzione artistica di Benvegnù: il risultato è un disco che è un quadro stilisticamente impeccabile, dai colori vivi, con una splendida cornice adatta a valorizzarlo.
Se “Perturbamento”, il primo singolo dell’album uscito in estate, descrive alla perfezione l’eleganza della forma canzone come l’intende Fabio, fungendo da perfetto manifesto del disco, e “La gente che mente” è una delicata e avvolgente ballata che scartavetra il cuore, tutte le altre tracce sono indiscutibilmente “Cintiane” in musica e testi, segno di una maturità artistica piena e consapevole, frutto probabilmente anche dell’ esperienza Marvis Labl, l’etichetta discografica/laboratorio artistico di cui è fondatore e per la quale esce questo lavoro, distribuito da Goodfellas.
“L’idea, l’urgenza di comunicarla, la conoscenza e il coraggio: alla base di ogni disciplina artistica c’è questo.”
Ad accompagnare Fabio Cinti in questo lavoro una serie di ospiti d’eccezione, da Nada Malanima a The Niro, passando per Massimo Martellotta (Calibro 35), Alessandro Grazian e Giovanna Famulari, che impreziosiscono con le loro performance quello che è senz’ombra di dubbio un disco di classe, un disco d’autore, anzi un disco d’arte.
Un disco da non perdere.