Foto scattata dal nostro Maurizio Lucchini al live @ The Cage il 22 Ottobre 2016.
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TRACKLIST:
1. Canzoncina
2. Geometria sentimentale
3. Come eravamo noi
4. Attacco e fuga
5. Cosa devo fare
6. La rotaia e la campagna
7. I fatti tuoi
8. Curriculum
9. Appena ti vedo
10. Se non lo sai
11. Senza stringerti
12. Il padre di mio figlio
13. Ogni tanto torna
14. L’ultima preoccupazione
15. Noi e il mattino
16. Impalcatura
17. Le facce che facevi
18. Fasi lunatiche
19. L’amore non è bello
20. Senza testo? 2.0
Non so se avete mai letto “Oceano mare” di Alessandro Baricco.. ma, nel caso non lo abbiate ancora fatto, vi consiglio di leggerlo perchè è un’esperienza letteraria imperdibile. Lo stile di questo scrittore è qualcosa di unico, incisivo, coinvolgente e.. strano, fuori dagli schemi.
Quando ho ascoltato il nuovo album di Dente, “Canzoni per metà”, uscito il 7 ottobre 2016, ho pensato subito ad “Oceano mare” e questa associazione, non di contenuto, ma di stile, mi ha tenuta per mano lungo tutte le venti tracce, di poco più di un minuto e mezzo ciascuna.
In dieci anni di cantautorato, Giuseppe Peveri da Fidenza si è sempre contraddistinto attraverso uno stile così particolare da risultare difficilmente comprensibile o apprezzabile al primo ascolto. Sì, perché alle spalle della musica di Dente si cela una profonda dietrologia di pensieri, di riflessioni, di principi che prendono forma in discorsi a volte chiari, a volte sibillini, accompagnati da una musica spezzata, ma lineare nella sua particolarità.
In queste venti tracce, Dente si districa nel racconto di storie agrodolci, sentimentalmente crude nella loro brevità e legate tutte da un filo rosso di pungente ironia, tipica del cantautore, sottesa da una sempre presente trama pop.
Dunque, si può dire che se nel precedente “Almanacco del giorno prima” il tema principale era lo scorrere del tempo, in “Canzoni per metà” il perno delle varie canzoni sono le esperienze che hanno colmato il suo bagaglio culturale e che si snodano l’un l’altra in quella che sembra essere, invece, una vera e propria corsa contro il tempo.
La brevità dei pezzi è così evidente, da farli apparire quasi abbozzati, incompleti.. ma in realtà non lo sono affatto, anzi, essi godono di una dignità perfettamente al pari, se non superiore, a molte altre canzoni tornite di strofe e ritornelli.
Le “metà” che si evincono dai racconti di Dente sono dolci metà che affiorano dal passato e si palesano nel presente, facendo capolino nel futuro dell’artista, in concomitanza con le “metà” degli stessi brani, come vari pezzi di un puzzle che va prima studiato e poi costruito con dedizione.
Ci vuole pazienza e predisposizione per capire la stravaganza di questo grande cantautore, mai prevedibile e scontato nei suoi ‘manufatti’ musicali, così come non ci vuole prevenzione nel catalogare un lavoro così costruito, assolutamente coerente seppur nella sua estrema particolarità.
In questo album Dente, utilizzando strumenti classici, campioni elettronici ed il prezioso aiuto di Appino nelle registrazioni, ha ancora una volta dimostrato la volontà di non omologarsi alle produzioni scontate che albeggiano nel mondo del cantautorato italiano, dando un ulteriore impulso alla sua ammirevole ambizione musicale.
Non vi resta che ascoltare!
Classe ’92, laureata in giurisprudenza alla Federico II di Napoli.
Ama il diritto, la letteratura, la scrittura, la musica e prova a fare di tutto un po’.