Ex-Otago: riportando tutto a casa

ex-otago-marassi

Tracklist
I Giovani D’Oggi

Cinghiali Incazzati

La Nostra Pelle

Stai Tranquillo

Mare

Quando Sono Con Te

Gli Occhi Della Luna

Sognavo Di Fare L’Indiano

Non Molto Lontano

Ci Vuole Molto Coraggio

 

Gli Ex-Otago per molto, forse troppo tempo, sono stati identificati con la cover di “The Rhythm of the night”, celebre quanto tamarrissimo pezzo dance degli anni ‘90 che a molti di voi non dirà nulla ma ai vecchiacci come me strappa un sorriso ricordando i tempi del liceo.
Vabbè, tralasciamo.

Dicevo, a lungo sono stati identificati con questa cover, brillante manifesto del loro approccio musicale decisamente pop e scanzonato ma mai banale, e questo ha probabilmente fatto passare in secondo piano la bontà del resto della loro produzione.

Per tanti aspetti gli “Otaghi” sono stati, assieme agli ex compagni di etichetta Amari, i precursori di quel cantautorato italiano che oggi riempie le piazze e i club e che piace, e tanto, ai giovani. Probabilmente per questo, ascoltando “Marassi”, il loro nuovo disco che prende il nome dal quartiere genovese in cui sono nati, la prima cosa che mi è venuta in mente è stata: perché ancora gli Ex-Otago non sono fottutamente famosi?

E dire che le loro canzoni sono musicalmente moderne, i testi accattivanti senza essere scontati, Pop nell’accezione migliore del termine. Beh, alla fine dell’ascolto, le domande hanno lasciato il passo a una certezza: “Marassi” è il disco della consacrazione, maturo e sereno come solo un ritorno a casa, dopo un lungo viaggio, magari quello che li ha portati a scrivere il loro precedente disco,“In capo al mondo”, sa essere.

Si tratta di un disco pieno di singoli vincenti che si alternano a momenti più riflessivi che non annoiano ne abbassano il livello del disco, anzi aggiungono quella vena di malinconica serenità che è il mood tipico di chi Genova la ama e la porta dentro (e quindi un po’ anche il mio).

La doppietta iniziale “I Giovani d’oggi” e “Cinghiali Incazzati”, un uno-due ai fianchi da spezzare il fiato, come solo i veri singoloni da alta rotazione radiofonica, la quasi folkeggiante ballad “Stai tranquillo” e “La Nostra pelle”, notturna, intima e riflessiva, sono forse i pezzi migliori dell’album, e rappresentano splendidamente l’anima matura, serena e al contempo sorridente e positiva che permea il disco nella sua interezza.

Un disco che ascolteremo a lungo, perché arrivato alla fine di un percorso iniziato quasi quindici anni fa e che ora, finalmente, è destinato a dare agli Ex-Otago il successo che avrebbero meritato ben prima e che ora, non potrà più sfuggirgli.

 

 

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