E’ l’ultimo sabato sera di novembre, in viaggio in direzione della costa toscana, accompagnati dall’ininterrotto tam tam della radio che diffonde la notizia della morte di Fidel Alejandro Castro Ruz.
Una densa coltre di nebbia circonda Livorno, come una fortificazione, a protezione della città che diede alla luce il Partito Comunista Italiano, nel lontano 1921.
Le auto viaggiano a passo d’uomo, ma noi siamo determinati, la nostra meta è il Surfer Joe, il tempio italiano della musica surf, a vedere finalmente quella band abruzzese di cui avevamo solo sentito parlare ma che ci aveva incuriosito: i Bad Riders.
Nonostante il diavolo tentatore che lungo il tragitto ci invitava, nella stessa giornata, ai concerti di Ex-otago a Firenze, Benny Page a Pisa, Surfer Joe a Viareggio, The Zen Circus sold out a Livorno, noi siamo rimasti fedeli ai nostri propositi, certi di non rimanere delusi dalla scelta fatta.
Così alle 23 arriviamo alla Tiki Room, ancora non c’è molta gente, in effetti tra nebbia fitta, freddo e Zen Circus che giocavano in casa, i 4 ragazzi abruzzesi non hanno potuto beneficiare di tutto il grande pubblico che riempie sempre gli spazi del Surfer Joe.
Il clima nella Tiki Room è sempre bello, un ambiente intimo che trasforma anche gli eventi più grandi in un qualcosa che ha il sapore di famiglia.
E’ sempre bello andare a concerti in posti come questi, dove tutto è informale, dove non ci sono le solite, insulse, rigide regole presenti nei grandi concerti, o anche dei piccoli concerti di artisti indie che assaggiando un po’ di fama e successo si montano la testa credendosi delle star.
Eppure il Surfer Joe è un luogo che ha ospitato, e che ospita, grandi eventi e artisti internazionali, ciò che cambia è lo spirito con cui vengono fatte le cose e, al Surfer Joe, si respira passione.
Ed ecco che ci troviamo prima del concerto a fare quattro chiacchiere informali e a scherzare con la band, chiedendogli la possibilità di ospitare sul palco una delle nostre fedeli videocamere 360°.
Dalla scorsa primavera, Piu o Meno POP, unica tra le riviste e ‘zine musicali, ha iniziato a realizzare video interattivi a 360° basati sulla Realtà Virtuale, per far rivivere le emozioni da noi provate a chi non ha potuto fisicamente essere presente.
Massimo, il chitarrista, si rende disponibile, a nome della band a partecipare al video, aggiungendo la loro disponibilità, a prestarsi come attori al fine di realizzare un video pornografico a 360°, magari un videoclip per il brano An@l Twist .
In effetti questa tecnologia potrebbe rappresentare il futuro anche per il mercato video pornografico musicale, ma ora è tempo di iniziare a suonare, la gente aspetta di ascoltare del buon surf.
I Bad Riders non ci hanno affatto deluso, domandoci 2 ore tirate di buona musica, ben 26 canzoni, alternando sapientemente brani dei loro dischi a reinterpretazioni e riadattamenti di pezzi classici tra cui Green Onions, The Ventures, Dick Dale, Pyramids e altri
Sotto trovate la foto-storia dei nostri fotografi Sonia Golemme e Maurizio Lucchini, per rivivere con le immagini il bel live di ieri sera, seguito da alcune dirette facebook della serata e il video interattivo a 360°, che consigliamo di guardare con un visore per realtà virtuale, se volete godere appieno i Bad Riders.
E questa la set list del concerto:
- The Shadows – Apache
- Bad Riders – The return of Sioux
- Bad Riders – El senor de la mota
- Tributo a Ennio Morricone
- Bad Riders – Cleopatra’s charm
- Belairs – mr. Moto
- Booker T. – Green onions
- Bad Riders – An@l twist
- Bad Riders – Twisty
- Bad Riders – Bad surf 1 & 2
- The Ventures – Hawaii five-o
- Bad Riders – Grasshoppers attack
- Dick Dale – Esperanza
- Bad Riders – Seven deadly sins
- Pyramids – Penetration
- Bad Riders – Insomnia waves
- Bad Riders – Crime city
- Bad Riders – Telefunk
- Tequila – Bulldog – Wipe out
- Alf Newman – It’s a gas
- Bad Riders – Surfobia
- Dick Dale – Misirlou
- The lively ones – Surf rider
- Surfaris – Jack the ripper
- Surf medley
- Bad Riders – Island