I Marlene Kuntz con la data di ieri sera presso il Teatro Sanbapolis di Trento si apprestano a chiudere un tour che definire trionfale è dire poco. I tre “ragazzi” di Cuneo capitanati da Cristiano Godano e accompagnati al basso da Luca Lagash Saporiti hanno registrato il tutto esaurito nella quasi totalità delle date. Durante i live che li ha portati su e giù per lo Stivale (isole comprese!) hanno deciso di alzare il tiro, scegliendo di celebrare il ventennale de “Il Vile”, uno dei dischi seminali del rock italiano degli anni ’90, ma allo stesso tempo di riproporre le tracce dell’ultimo lavoro in studio “Lunga Attesa“. Il risultato è stato eccellente visto che “Lunga Attesa” è un disco musicalmente molto più vicino a “Il Vile” di quanto i vent’anni di distanza tra i due potrebbero far pensare, quasi una sua naturale evoluzione.
Anche la scelta dei Club in cui suonare non è stata per niente casuale: posti non troppo grandi e raccolti, in cui come negli anni ‘90 fan di ogni fascia di età, dagli aficionados dei tempi di “Catartica” (album del ’94), ai ragazzini che li hanno scoperti e amati con gli ultimi album, a intere famiglie, si sono ritrovati stipatissimi ma esaltatissimi, felici di partecipare insieme ad un evento straordinario e capaci di trasmettere euforia ed energia al gruppo, carico come non mai.
Vi abbiamo raccontato con parole, foto, ma soprattutto entusiasmo ed emozione le date del tour che siamo riusciti a seguire: Caserta, Mezzago, Pisa e Bari… Anzi, pare che due piuomenopopper siano stati avvistati anche a Catania!!!
Vi riproponiamo con parole e immagini cosa sono stati per noi i live dei Marlene Kuntz, sperando di poter contagiare il nostro entusiasmo anche a voi.
Antonio e Renata, entrambi fan di vecchia data della band, sono rimasti folgorati dalla potenza della band di Cuneo. Queste le parole di Antonio al ritorno dallo Smav di Santa Maria a Vico (CE).
“Diciamolo chiaramente: i Marlene Kuntz dal vivo, in Italia hanno pochi rivali.
Il set di Godano e soci rappresenta appieno la loro storia musicale, con una fusione armonica di melodia e rumore che è da sempre il marchio di fabbrica della band cuneese.”
E ancora, questa la sua descrizione attenta del live:
“Si parte con “La Città Dormitorio“, uno dei brani più forti di “Lunga Attesa”, cui seguono “3 di 3″ e “L’agguato“.
L’impatto è subito forte, diretto, coinvolgente.
Il pubblico risponde lasciandosi trascinare nelle due tracce seguenti, “Formidabile” e “Fecondità”, prima di esplodere alle note di “Overflash” e “Cenere“….Il concerto raggiunge l’acme con la Triade “Ape regina”-“L’esangue Deborah”-“Come stavamo ieri”, veri capisaldi della discografia kuntziana, canzoni che il pubblico venera e che la band offre come un’eucarestia noise ai presenti. Si viaggia “Sulla strada dei ricordi“, verso un finale intenso ed emozionante cui fa da ponte “Retrattile”.
La conclusione del concerto è affidata alle tre tracce che concludono “Il vile“, nell’esatta sequenza del disco: “Ti giro intorno“, che Cristiano ha recentemente confessato ne “I Racconti del vile“, una sorta di guida poetica al secondo disco dei Marlene, essere dedicata alla Musica, “E non cessa di girare la mia testa in mezzo al mare” e, finalmente, “Il Vile”.
La band risalirà sul palco per un ultimo omaggio al pubblico con “La mia promessa”, “Lunga Attesa” e “Ineluttabile” per poi chiudere con “Nuotando nell’aria“, unica concessione a “Catartica” nella setlist del concerto.
Maurizio e Sonia ironizzano sul “calore eccessivo” dato e dall’atmosfera di un pubblico acceso ed entusiasta e da una temperatura bollente capace di far sudare, anzi quasi decomporre, Cristiano Godano, “gasato” come non mai.
Pare che il sudore di Cristiano fosse tale da permettere a Maurizio di clonare il DNa del leader dei Marlene Kuntz!
Queste le parole di Maurizio di ritorno dal Lumiere di Pisa e, di seguito, le immagini del concerto sue e di Sonia:
“I Marlene Kuntz non ci faranno aspettare molto e più o meno in orario, intorno alle 22,30 iniziano un concerto che durerà per ben 2 ore, nonostante la sfortuna fosse dalla loro parte. Durante tutto il concerto a Cristiano Godano si sono rotte in continuazione le corde della chitarra. Un problema fastidioso ma non grave, anche con una chitarra a 5 corde se la cavava benissimo.
Sul palco sono scatenati, un po’ perché il posto, come loro stessi hanno confessato, uno dei più belli in cui si sono trovati a suonare, ma sopratutto per il calore della gente nella sala.
Non è solo il calore della gente ad essere grande, la temperatura ambiente, nella sala, era veramente molto calda. Aggiungiamo che sul palco Cristiano Godano non si è fermato un secondo, agitandosi come un forsennato, dopo pochi minuti la chitarra intera grondava di sudore, così noi e le nostre ottiche, sotto il palco, abbiamo raccolto una quantità di DNA sufficiente per clonarlo”
Simona ed Elisabetta preferiscono che siano le immagini a parlare.
Di seguito le loro photo-story del concerto al Bloom di Mezzago e al Demodè Club di Modugno
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di +o- POP