La strana coppia – Ex-Otago e Sick Tamburo allo Sherwood

Parole di Paolo Cunico
Photostory di Matteo Leonardi

Dopo il trionfale venerdì con Fast Animals and Slow Kids lo Sherwood Festival riparte sabato 10 Giugno con una strana accoppiata: Ex-Otago e Sick Tamburo.

Ad aprire le danze è la band di Pordenone che porta in tournée l’ultimo disco, Un Giorno Nuovo, senza rinunciare ai classici del proprio repertorio. Un gran concerto quello di Accusani e soci, con la partecipazione del piccolo Jacopo (tenerissimo con il suo passamontagna formato bimbo) e di Davide Toffolo, che ha cantato Il Fiore per Te.

I Sick Tamburo sono in forma, suonano bene e si muovono agili e flessibili sul palco, come neanche i Fast Animals and Slow Kids la sera prima, vedo il buon Matteo scattare delle super foto alla loro performance, pregustando di stamparne una da mettere in camera.

Purtroppo però quei bellissimi attimi rimarranno impressi solo nella mente dei (ahimè pochi) presenti sotto il palco. Le foto dei Sick Tamburo si sono perse in qualche oscuro istante di trasferimento dati; siamo affranti e ci scusiamo moltissimo con tutta la band, per la quale proviamo un sincero affetto. Non vi resta che andare a vederli dal vivo e godervi lo spettacolo perché, anche i pezzi dell’ultimo disco, suonano da dio.

Mi piace vedere questa faccenda della scomparsa delle foto come una specie di sovrannaturale vendetta analogica sul mondo digitale, la vendetta di una band come i Sick Tamburo e del loro banchetto del merch striminzito contro la freschezza degli Ex-Otago che, in confronto, il loro banchetto sembra la mondial casa.

In realtà la band ligure, con il suo pop fresco e divertente, fa un gran concerto mostrando a tutti che non sono su quel palco per caso o perché figli di una moda; sono su quel palco per meriti guadagnati e sudati con una gavetta molto lunga. Gli Ex-Otago sono simpatici e coinvolgenti, suonano bene e la freschezza del loro pop fa dimenticare per un istante l’afa della sera padovana.

La forza di questa band sta nell’essere godibili sia se si sta sotto il palco partecipando alla loro coreografia ondeggiante, molto in stile Festivalbar, sia che si stia in disparte sorseggiando una birra. A pensarci bene la band genovese è come il mare: bello sia quando ci sguazzi dentro, sia quando lo guardi da distante per goderti il panorama. Sarà per questa similitudine che la band ha nel proprio merchandise il materassino da mare griffato Marassi?

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