Un live non è solo suono ma fisicità e movimento: Julie’s Haircut a Cosenza

A cura di Massimiliano (Max) Orrico

© Ilaria Magliocchetti Lombi

Sono circa le 23:00 dell’11 Ottobre 2017 e, tra le pedaliere e le aste dei microfoni, sul palco vengono posti dei fogli, presumibilmente la scaletta del tanto atteso concerto dei Julie’s Haircut. Finalmente, una ventina di minuti dopo, sale e prende posizione la band, giusto il tempo necessario ai soliti aficionados di Always Never Again (che da anni organizza concerti in Calabria) che per l’occasione si è “fidanzata” con Calabrian city rockers, di radunarsi.

La formazione vede la batteria posizionata dietro, e davanti  sax, basso e chitarra sulla destra e tastiere ed un’ altra chitarra a sinistra. La band propone, in uno spettacolo tiratissimo, intenso e a tratti scuro, una sorta di post rock che forse non è mai stato del tutto tale, che si lascia attraversare da atmosfere psichedeliche, come esce chiaramente dalle casse, prima ancora che dagli strumenti.

Il live non è solo suono ma anche fisicità e movimento, e, i Julie’s Haircut, in un mercoledì sera di ottobre, sul palco, di movimento ne hanno fatto eccome: escluso il batterista, il resto dei musicisti si sono interscambiati tutti e, a seconda del pezzo, chi prima era al basso successivamente ha suonato la chitarra e poi le tastiere, magari dando qua e là sfogo anche alla voce.

Tutto ciò ha consentito di conferire un suono unico ad ogni pezzo e di utilizzare sfumature diverse, punte soniche, elementi sixties e tanto altro. Il sassofono di Laura, unica donna sul palco, ha aggiunto una chiara impronta free jazz alla musica, regalando uno stile unico e diverso che mancava alla band.

Nella loro data cosentina, unica in Calabria e prima in Italia, di ritorno dal tour europeo, Luca Giovanardi, Nicola Caleffi, Laura Agnusdei, Andrea Rovacchi, Andrea Scarfone ed Ulisse Tramalloni hanno intrattenuto il pubblico accorso, per poco meno di due ore, presentando la loro ultima fatica discografica “Invocation and ritual dance of my demon twin” e l’ hanno fatto alla grande.

Dopo il concerto, il dj set di Fabio Nirta ha permesso, a chi era ancora carico e adrenalinico, di proseguire la serata fino a tardi, in una notte che sembrava non voler finire mai.

 

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