TOM ROGERSON with BRIAN ENO, ‘Finding Shore’ – Pianoforte e synth per una delle collaborazioni dell’anno. Dall’8 dicembre per Dead Oceans

TOM ROGERSON with BRIAN ENO

‘Finding Shore’
CD, Vinile e streaming/download dall’8 dicembre per Dead Oceans

‘Finding Shore’ è un lavoro unico, frutto della collaborazione tra il pianista Tom Rogerson e Brian Eno.
Tom Rogerson è un pianista eccelso, capace di coniugare gusto classico e composizione moderne, così come Brian Eno è un artista poliedrico, tra i più influenti e conosciuti degli ultimi 40 anni.

‘Finding Shore’ è un album di pura improvvisazione, influenzato dal jazz e dalle grandi colonne sonore, in cui le trovate elettroniche di Brian Eno sposano alla perfezione l’approccio incontaminato di Tom Rogerson al pianoforte.

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‘Finding Shore’ rappresenta il sound di Tom Rogerson, il distillato delle migliaia di ore di lezione di pianoforte e della sua crescita artistica dall’infanzia ad oggi. Tom ha iniziato a studiare piano da giovane e a comporre molto presto e il suo stile si è perfezionato grazie alle lezioni impartite dal grande Harrison Birtwistle (noto compositore e clarinettista classico).

Tom si è poi trasferito a New York, dove ha suonato nei jazz club della città, registrato con i The Bad Plus del noto bassista Reid Anderson e raggiunto un discreto seguito con la sua band post-rock strumentale Three Trapped Tigers (due album e vari ep tra il 2011 e il 2016).

L’incontro con i synth di Brian Eno ha mutato l’approccio di Tom Rogerson alla musica e al pianoforte e su ‘Finding Shore’ i due improvvisano inseguendo uno le intuizioni dell’altro. Brian Eno ha suggerito di sperimentare con l’utilizzo della Piano Bar, parte del suo equipaggiamento musicale che mette in comunicazione tra loro le tastiere di due strumenti, trasformando le note di un piano in un segnale midi per generare un nuovo suono digitale.

‘Finding Shore’ è il resoconto dell’interazione tra il piano di Tom Rogerson e il Moog di Brian Eno. Tom Rogerson sulla collaborazione e le trovate di Brian Eno dice: “Ciò ha immediatamente messo una cornice intorno a quello che faccio, che è tutto quello di cui un improvvisatore ha bisogno”.

Tom Rogerson è il compositore principale del disco, ma Brian Eno lo ha portato ad esplorare soluzioni nuove ispirate al jazz, alla musica classica e all’uso dei synth tipici delle moderne colonne sonore e della musica elettronica.

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